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venerdì 6 novembre 2009

Trapani - Il Wellington disperso

di Cristina Freghieri


Il Wickers Wellington fu, assieme agli Armstrong Withworth Whitley, all’Handley Page Hamden ed ai Bristol Blenheim, il bombardiere inglese di primo equipaggiamento dei reparti da bombardamento della Royal Air Force all’inizio della II G.M. Battezzato “Wimpey” come il famoso fumetto di Popeye, dal personale di servizio, il Vichers Wellington bombardiere medio bimotore, progettato a Brooklands in Weybridge, Surrey, dal progettista del Chief del Vichers Amstrongs, R.K. Pierson, su disegno geodetico di Barnes Wallis, specializzato in dirigibili, divenne ampiamente usato nei primi due anni della seconda guerra mondiale. Mentre gli altri aerei, diminuita l’emergenza, furono relegati a ruoli secondari, il Wellington fu costantemente migliorato e potenziato, presso gli stabilimenti della Vickers, fino al 1945 (in totale ne furono costruite sedici varianti in 11.461 esemplari, di cui solo 401 di MkII Motori Rolls Royce X).Il progetto fu iniziato nel 1932 ed il prototipo (K4049), volò per la prima volta il 15 giugno 1936, da Brooklands, con il numero 271. Il sistema costruttivo era molto particolare ed era composto da una struttura in alluminio (reticolare) di tipo geodetico e ricoperta da un rivestimento in tela.
Eccezionalmente leggero e robusto era capace di notevoli sollecitazioni durante gli attacchi, in grado di incassare colpi e subire danni di notevole entità, continuando a volare.Pochi giorni dopo la dichiarazione di guerra, nel settembre 1939, furono i primi aerei a sganciare bombe sulla Germania e proseguirono i bombardamenti diurni fino alla fine dell’anno quando, causa le pesantissime perdite, furono costretti ad operare solo di notte: il loro motto divenne “Avening” (uccello delle ombre). Il Bomber Command li utilizzò, come bombardieri, fino alla fine del 1943 (nelle versioni MK II e MK III) destinandoli quindi, con il Coastal Command, alla lotta antinave ed antisommergibili.Gli MK II furono destinati al Mediterraneo: dall’Inghilterra raggiunsero Gibilterra trasferendosi poi a Malta. Una parte restò nell’isola, altri si spostarono in Egitto per operare dal Cairo, contro le forze italo tedesche dislocate in Libia. Sia da Malta che dal Cairo combatterono contro il naviglio dell’Asse. Compito degli aerei maltesi era la ricognizione e, giornalmente gli Wellington sorvolarono le basi di Taranto, Napoli, Tripoli, controllando il Canale di Sicilia.Opera degli Wellington furono i pesanti bombardamenti sulla città di Messina effettuati per impedire il traghettamento delle forze italo tedesche dopo il loro ripiegamento dall’isola, tra il 29 luglio e il 17 agosto 1943, con base Trapani. Attaccarono la città 225 volte di notte sganciando nei primi quindici giorni di agosto un complessivo di 6.542 tonnellate di esplosivo.

La ricerca storica La ricognizione aerea maltese, il 4 gennaio 1942, avvertì che nell'aeroporto di Castelvetrano vi era una grossa concentrazione di velivoli plurimotori nemici, stimati in circa 75 esemplari, tra Ju.52 e S.82., tra cui molti trasportatori e bombardieri. Partirono 11 Blenheims del 18° e del 107° Squadron da Luqa e da Takali alle 15.35. Un aereo rientrò per noie ai motori, gli altri raggiunsero l'obiettivo verso le 17.00 e colsero la difesa nella più completa sorpresa. Solo una batteria mitragliatrice di difesa, aprì il fuoco, e solo uno dei Blenheims, dello Squadron Leader T.A. Jefferson ebbe dei feriti a bordo. Il 18° e il 107° squadron, rientrò a Malta vantando la distruzione di almeno 30 aerei nemici.

Immediatamente partirono tre Wellington del 104° Squadron (tutti quelli disponibili) e due di essi caricarono le famose bombe 'cookie' da 4000 libbre per cercare di sorprendere Castelvetrano nella confusione del dopo attacco. Furono distrutti altri 14 aerei, però, questa volta le batterie di difesa contra-erea erano all'erta ed i mitraglieri vantarono l'abbattimento di uno degli attaccanti. Un Wellington fallì il ritorno con la perdita di tutto l'equipaggio vicino a Castelvetrano: Flt. Sgt. J. F. Lewthwaite (matricola Z9036). Uno dei Junkers del 4/NJG 2 (un caccia notturno) e comandato da Upt Jung, quella sera, vantò l'abbattimento di un aereo bimotore; l'aereo era stato identificato come Blende.Si è pensato che fosse lui l’Wellington caduto. In seguito però è stato identificato come un Mk1C, abbattuto a Castelvetrano il 4/17/1942. Tutto l’equipaggio è seppellito a Catania, quindi caduto su terra. Riprese le ricerche altre perdite di Wellington MkII sono state riportate alla luce.La notte tra il 23 e il 24 febbraio due Wellington del 458° Squadron (australiani) sono precipitati nelle acque limitrofe a Marettimo. Il 19 aprile 1943 un Wellington, 458° Squadron (australiano) fu abbattuto durante la notte mentre sorvolava la zona di Marettimo. Nella notte tra il 6 e il 7 maggio 1943 un Wellington fu abbattuto sopra le acque di Trapani E’ molto probabile che si tratti di uno di questi tre aerei. Durante le immersioni non si è trovato nessun numero di serie del motore che possa ricondurci alla precisa identità. Le ricerche continuano col dubbio che se si trattasse di un Wellington destinato alla lotta antisommergibile, non esiste documentazione.A guerra conclusa i Wellington hanno volato per 346.440 ore di cui la metà nell’Estremo Oriente.Oggi sono visibili due esemplari di Wellington recuperati, l'MF628 T10 (ultima serie costruita nel 1945) al museo dell’aeronautica reale a Londra. Il secondo, serie N 2980 Wellington I A, esposto al museo di Brooklands.


Vickers WellingtonGran Bretagna.
Aereo bimotore da bombardamento.


Costruito: dal 1938 al 1945 dalla Vickers Ltd..
Motori: due Bristol Pegasus XVIII radiali a 9 cilindri da 1.000 hp ciascuno e raffreddati ad aria oppure nel tipo MK.II due motori in linea, a 12 cilindri, Rolls Royce (Merlin X) da 1.145 hp ciascuno.
Dimensioni: apertura alare metri 26,26;
lunghezza metri 19,68; altezza metri 5,31.
Peso al decollo: 12.910 kg.Velocità massima: nelle prime versioni km/h 380; nelle successive oltre km/h 400 (a 4.700 m di quota).
Quota massima operativa: metri 5.500.
Autonomia: 4.100 km.
Armamento: 2 mitragliatrici nella torre di prua; 2 mitragliatrici nella torre di coda; 2 mitragliatrici (una per lato) in fusoliera (tutte da 8 mm); bombe carico massimo kg. 2.040. Possibilità di utilizzare siluri.
Equipaggio: da 5 a 6 persone.





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